Crema News
Soncino, 04 luglio 2018
Delusione per le mancate comunicazioni. Ormai sembra che sia la prassi per Eligio Fiori, quella di attendere notizie che non arrivano. Ieri scadevano i 90 giorni dall’esecuzione dell’autopsia sul cadavere del figlio Alessandro e avrebbe dovuto esserci la comunicazione almeno dell’avvenuto deposito dei riscontri o la richiesta di un nuovo termine per completare la ricerca. Invece, nulla. “Non abbiamo saputo nulla, nessuno ci ha contattato e siamo sempre in attesa che ci dicano qualcosa. Non sappiamo cosa pensare. In effetti mio fratello (l’avvocato Sergio Fiori, ndr) sta pensando di andare a Roma per capire che cosa succede. In effetti, quando il giudice concede un certo numero di giorni per rispondere ai quesiti posti, la prassi vuole che alla scadenza il rapporto dei medici che hanno eseguito autopsia e ricerche depositino il loro lavoro oppure chiedano un nuovo termine, in quanto le ricerche si sono rivelate più complesse di quanto ritenuto in un primo momento. Ma, al momento, nessuna novità e nessuna informazione. Il che non significa che i risultati dell’autopsia non siano stati depositati o che i medici abbiano chiesto un nuovo termine, ma che la famiglia non riesce a ottenere informazioni. Non improbabile che nei prossimi giorni le notizie minime possano essere inoltrate alla famiglia, la quale comunque ha diritto a essere informata sull’evoluzione della questione. Ricordiamo che analoga situazione si è verificata in Turchia, dove i 90 giorni sono scaduti a fine giugno e dove l’avvocato turco della famiglia, in contatto con l’ufficio che gestisce la vicenda, ha saputo che i termini per la consegna dei risultati sono slittati a dopo l’estate.
Nella foto Alessandro Fiori a Istanbul
