Crema News - Arresti e denunce per caporalato nella raccolta degli indumenti usati Crema News

Crema, 22 gennaio 2019

Tre mandati di cattura in carcere, due ai domiciliari e un obbligo di firma, dieci persone indagate in tutto delle quali sette straniere e tre italiane che, secondo le indagini, avevano ideato un sistema di raccolta capillare a porta a porta di abiti usati per la quale utilizzavano migranti che pagavano tre euro l'ora, in spregio di tutte le norme di sicurezza e del lavoro. La banda operava principalmente in provincia di Cremona, ma anche in quelle di Como, Bergamo e Reggio Emilia. Alla fine sono incappati nelle maglie della polizia A.O., 36 anni, tunisino, a capo dell’organizzazione; H.A., 41 anni, marocchino e H.O.A tunisino, stretti collaboratori del capo; S.A., 62enne italiano residente in provincia di Varese, collaboratore esterno; M.A., 41 anni, il 35enne E.K. e il 44enne R.A., magrebini, reclutatori del personale da mettere al lavoro, accusati di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. Due dei ricercati sono riusciti a fuggire.

Le indagini erano partite prendendo spunto dall'incidente mortale di Trigolo, accaduto domenica 15 aprile dello scorso anno e nel quale due persone avevano perso la vita. Le indagini erano partite dalla Polstrada di Crema, che la notte passata ha preso parte alle operazioni di reperimento dei ricercati. Gi agenti cremaschi avevano capito che oltre all'incidente c'era qualcosa di più interessante e che quegli stranieri spostati come pacchi sui luoghi di lavoro celavano qualcosa di poco pulito. E infatti, in breve gli investigatori hanno scoperto che gli stranieri venivano reclutati e portati sui luoghi di lavoro, dove smistavano indumenti recuperati da passaggi a porta a porta. Gli abiti erano stipati in sette depositi trovati a Bergamo, Reggio Emilia, Como, Grumello Cremonese, Gallignano di Soncino e poi caricati su container e indirizzati nel porto di Genova da dove partivano per la Tunisia. Uno degli ultimi carichi intercettati era composto da 20mila chili di abiti ed era stato venduto per 7000 euro. Durante le perquisizioni in casa degli arrestati sono stati trovati anche soldi per alcune migliaia di euro, frutto della vendita dei vestiti.

Nella foto, il furgone dell'incidente mortale di Trigolo