Crema, 23 luglio 2016

E adesso parte l'idea del referendum, cioè far dire alla gente del cremasco che con Mantova non ci sta, meglio andare con Lodi (e, quindi, con Milano). Da qualche tempo l'idea di indire un referendum che darà risultati schiaccianti e poi andare da Maroni per fargli vedere cosa vuole la gente del cremasco si sta facendo strada tra i sindaci della nostra zona. Tuttavia, la scelta non dovrebbe essere solo tra Lodi e Mantova, ma sulla scheda deve esserci una terza possibilità: quella di chiedere l'area vasta del Cremasco. Come già scritto, in Italia esistono numerosissime province più piccole, con meno comuni, con meno abitanti del cremasco che hanno sempre avuto la loro autonomia. E queste zone esisteranno anche con l'arrivo delle aree vaste. Perché il cremasco no? Almeno, bisogna tentare.

La Costituzione italiana prevede numerosi tipi di referendum: quello abrogativo di leggi e atti aventi forza di legge (art. 75), quello sulle leggi costituzionali e di revisione costituzionale (art. 138), quello riguardante la fusione di regioni esistenti o la creazione di nuove regioni (art. 132, c. 1), quello riguardante il passaggio da una Regione a un'altra di Province o Comuni (art. 132, c.2). Inoltre prevede, all'art. 123 c. 1, che gli statuti regionali regolino l'esercizio del referendum su leggi e provvedimenti amministrativi della regione. Secondo queste norme, prima di indire un referendum è necessario passare dalla Regione e questo passaggio sarà utile per far vedere quanto è determinata la gente cremasca.