Crema News - Approda in Parlamento il caso Fiori Crema News

Soncino, 18 ottobre 2018

Il caso Alessandro Fiori approda in Parlamento. Dopo che la Turchia si dilunga nelle indagini senza convinzione, a oggi non esiste un fascicolo per omicidio, ma solo uno che indaga sul furto di portafoglio e cellulare, nonostante i chiari risultati dell'autopsia turca che dicono come il manager soncinese sia stato ammazzato, si muove la politica. Dapprima il parlamento europeo con Angelo Ciocca; quindi la Regione con Marco degli Angeli e adesso il parlamento. L'onorevole Christian Romaniello, primo firmatario, con i colleghi Mammì, Olgiati, Costanzo, Lombardo, De Carlo e Menga, hanno interrogato il ministro degli Esteri Moavero Milanesi. L'interrogazine sarà presentata probabilmente già lunedì. Eccola.

Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale - Per sapere - premesso che:

Alessandro Fiori era un manager di 33 anni originario di Soncino, in provincia di Cremona. Partito da casa lo scorso 12 marzo, aveva preso un volo per Istanbul per incontrare una ragazza straniera che aveva conosciuto due giorni prima a una festa. Non aveva avvertito nessuno e i genitori si erano accorti della sua partenza solo il mercoledì successivo;

il venerdì seguente, non riuscendo a mettersi in contatto con lui, il padre e lo zio erano andati in Turchia a cercarlo e avevano scoperto che il ragazzo era stato derubato di soldi e carte di credito da un tassista, e che forse era stato addirittura rapito. C’era stato anche un appello alla tivù turca. Poi alcune inutili segnalazioni, fino al drammatico ritrovamento del corpo nel Bosforo davanti a Istanbul il 28 marzo 2018;

la polizia inizialmente aveva inizialmente fatto sapere che morte era avvenuta per un malore. Ad ogni modo, se così fosse stato, l’autopsia l’avrebbe subito rivelato. Infatti, un infarto, crea seri danni al cuore, mentre l’annegamento provoca la penetrazione di acqua nei polmoni;

l’autopsia invece, ha chiarito che la morte è stata provocata da un colpo inferto sul retro della testa con grande violenza, il che lascia supporre che Fiori sia stato colpito e poi gettato nello stretto;

secondo quanto si apprende, i risultati dell’autopsia turca, eseguita lo stesso 30 marzo, sarebbero stati correttamente depositati in procura il 30 maggio, cioè nei tempi prescritti. Ciononostante nessuno degli inquirenti ha fornito i dati, né tantomeno qualcuno si è occupato di aprire un’inchiesta, nonostante il contenuto;

il giudice che si era occupato del caso, poi trasferito a fine agosto, ha ignorato i risultati dell’autopsia e le prove raccolte, nonostante le evidenze;

l’ultima segnalazione di Alessandro in vita risalirebbe a lunedì 26 marzo. Sarebbe stato visto nel quartiere di Thopane, situato vicino al Consolato italiano. Secondo una ricostruzione probabile, debilitato e senza riferimenti, stava cercando proprio di raggiungere il nostro Consolato;

Alessandro avrebbe quindi, in base alle telefonate degli avvistamenti, vagato per dieci giorni senza meta, confuso e debilitato prima di essere ucciso, probabilmente lo stesso 26 marzo,

quali iniziative di competenza abbia intrapreso il Ministro per giungere alla verità dell’assassinio di Alessandro Fiori e se sia a conoscenza di quali siano delle motivazioni circa la reticenza delle autorità turche nelle procedure di indagini.

FIRMA

Christian Romaniello

Nella foto, Alessandro Fiori, il manager assassinato il Turchia lo scorso marzo