Crema, 23 febbraio 2018

Anche i grillini presentano un esposto per conoscere eventuali responsabilità per l'inquinamento delle falde a Castel Gabbiano e se i tempi lunghi sia compatibili o meno con le misure che si devono prendere in questi casi

In merito alla vicendadell'inquinamento di falda presente nell'insediamento Flamma SpA nel Comune di Isso (BG), facciamo notare che il campionamento di ARPA eseguito in data 26/6/2017, sulle acque di falda prelevate dal piezometro PZ5, ha dimostrato superamento delle CSC per Benzene, Toluene, Idrocarburi Totali, MTBE, ETBE, THF e Diclorometano. Successivamente la Provincia di Cremona è stata informatadell'inquinamento da ARPA il 1/8/2017. Tra il prelievo ed il risultato analitico comunicato, sono trascorsi pertanto già nella prima fase oltre 30 giorni. Questo periodo di tempo non è giustificabile dalla tempistica tecnica richiesta dalle analisi stesse. Per il Benzene a titolo esemplificativo, con il metodo basato sulla tecnica dello spazio di testa statico con Spettrometro di massa (metodo più utilizzato), viene raccomandato di eseguire l'analisientro le prime 48h dal prelievo. Successivamente ARPA ha comunicato alla Provincia di Cremona l'elevata criticità ambientale delle acque di faldadopo ulteriori 30 giorni il 4/9/2017 sottolineando di

"avviare con tempestività le misure di sicurezza al fine di contenere la contaminazione". La Provincia ha poi avvisato i Comuni interessati (Castelgabbiano, Camisano, Casale Cremasco-Vidolasco) solamente in data 22/9/2017. I pozzi situati nella Provincia di Cremona nei Comuni di Castelgabbiano e Camisano, su cui monitorare il Plume Inquinante, sono stati in seguito individuati, a nostro avviso con ingiustificato ulteriore ritardo, solamente il 7/12/2017. Infine i campionamenti di controllo nei pozzi situati nei Comuni di Castelgabbiano e Camisano sono stati eseguiti il 29/1/2018 a distanza di ben 7 mesi dall'accertamento della contaminazione. Le analisi eseguite in tale data hanno mostrato concentrazioni di Triclorometano e Tetracloroetilene più che raddoppiate rispetto ai limiti di legge per la tutela della Salute Umana. Le sostanze in predicato sono sostanze cancerogene e mutagene secondo la classificazione IARC, pertantoestremamente pericolose. Le acque emunte da tali pozzi anche se utilizzate al solo uso irriguo delle colture (ma anche sembrerebbe all'abbeveramento del bestiame), rappresentano una grave minaccia per l'Ambiente e la Salute Umana essendo bio-accumulabili negli organismi viventi. L'essere umano, al vertice della catena alimentare è pertanto il bersaglio finale di tali sostanze.

L'aspetto ancora più grave della vicenda è che TCM e TCE non risultano utilizzate nei processi produttivi della Flamma SpA. L'Azienda a quanto si apprende dagli organi di stampa, aveva già denunciato alle autorità competenti la presenza di tali sostanze nel suo insediamento già dal 2014, comesoggetto non responsabile. E' fondamentale che gli organi preposti si attivino immediatamente per individuare la sorgente inquinante, fonte di tali sostanze indesiderate. Dal punto di vista della prevenzione primaria, non è assolutamente accettabile che gli Enti e le Istituzioni preposte alla tutela ambientale ed alla Salute dei cittadini agiscano con un così grave ritardo nella verifica di situazioni a rischio. Ritardo che non ha altra giustificazione, se non gravi carenze di comunicazione e di coordinamento tra le realtà Istituzionali preposte alla tutela della salute dei cittadini. Il M5S della Provincia di Cremona ha presentato pertanto un esposto alla Procura della Repubblica di Cremona perl'accertamento delle responsabilità.


Federico Balestreri, Marco Degli Angeli, Anna Sari, Federica Zana (I candidati regionali per il M5S della provincia di Cremona)