Crema, 20 luglio 2016

Oggi alle 18 nell'aula magna dell'università di Crema sarà presentata l'analisi dello studio Vitale che pone l'attenzione sulle possibilità che l'area vasta cremasco-lodigiana ha di sviluppo non solo economico. L'analisi sarà illustrata dal professor Marco Vitale alla presenza di amministratori e di chi vorrà intervenire, visto che la relazione è aperta al pubblico. Non ci sarà, invece, il presidente della Lombardia, Roberto Maroni, invitato con ben due lettere differenti, visto l'evolversi, sfavorevole, della situazione. Infatti, all'epoca della prima lettera d'invito non c'era ancora stato il pronunciamento della regione in merito agli otto cantoni lombardi, seguìto di lì a qualche giorno e al quale ha fatto sèguito una seconda lettera d'invito nella quale si perora, di nuovo, la causa dell'area Crema-Lodi. Peraltro, dobbiamo sottolineare come vasti settori politici del lodigiano siano tiepidissimi nei confronti del progetto di matrimonio tra i due territori, essendo propensi a sposare il cittadino metropolitano di Milano, piuttosto dell'artigiano cremasco. C'è anche da dire che mai come in questo mese le campane della regione hanno diffuso il messaggio che Crema debba restare con Cremona e tutte e due imbarcare Mantova e che questa disposizione sta cominciando a fare breccia anche tra i primi cittadini locali, un po' scoraggiati dagli eventi. Resta sempre l'ipotesi, sin qui mai convintamente portata in discussione, di perorare un'area vasta solo cremasca che farebbe il paio con quella della Valtellina, altra zona che non vuole aggregarsi con il territorio al quale è destinata.