Crema News
Soncino, 15 settembre
"Mio figlio non è morto annegato, con ogni probabilità è stato ucciso e non da una sola persona". Adesso c'è la certezza, lo dice Eligio Fiori, il padre di Alessandro, 33 anni, che da sempre sospetta che suo figlio non è morto accidentalmente e dopo aver letto i risultati riscontrati dall'autopsia eseguita in Turchia all'indomani del ritrovamento del cadavere del figlio. Ma arrivare al risultato dell'autopsia è stata un'impresa eccezionale. "Sì - continua Eligio Fiori - perché la cosa stupefacente è che l'autopsia è stata depositata nella procura turca il 30 di maggio e da allora nessuno ci ha fatto sapere che cosa diceva e neppure che c'era, nonostante noi, attraverso il nostro avvocato turco, continuassimo a domandare l'esito".
E come siete arrivati al risultato?
"Il nostro avvocato l'altro giorno in procura si è imbattuto in un foglio con data 30 maggio. Era la prima pagina della perizia. In questa pagina c'era scritto che mio figlio non aveva acqua nei polmoni. Quindi, è stato buttato in acqua già morto. A quel punto l'avvocato ha chiesto e ottenuto tutto il fascicolo con il risultato dell'autopsia e ce lo ha inviato. Noi lo abbiamo fatto tradurre dal turco e sottoposto a medici legali che ci hanno informato di quanto scritto. In pratica mio figlio non è morto annegato, nello stomaco c'è traccia solo di aspirina e la morte si deve far risalire a un colpo in testa che gli ha sfondato il cranio. Infatti ci sono frammenti di osso anche nella dura madre, a significare la violenza del colpo. Aggiungo anche che poi per buttare il ragazzo in acqua servono almeno due persone, perché Alessandro pesava 95 chili".
Adesso cosa farete?
"Mio fratello (l'avvocato Sergio, ndr) si sta muovendo con il consolato e con la Digos per capire che cosa sta facendo la procura turca e non far cadere il caso nel dimenticatoio. E' chiaro che siamo di fronte a un delitto e che le indagini devono essere mirate alla ricerca dei colpevoli".
Nella foto, Alessandro Fiori, trovato morto il 30 marzo a Istanbul
