Soncino, 09 aprile

Trovato e denunciato. E' agricoltore di 53 anni di Coniolo, sobborgo di Orzinuovi, il carnefice di Bullo, il cane corso ridotto pelle e ossa e salvato da alcuni volontari e dalle cure della Clinica veterinaria di via Stazione. Il suo calvario è un racconto dell'orrore che non avuto l'esito finale solo grazie a una presa di coscienza estrema che ha liberato il cane e lo ha lasciato andare per strada, dove è stato trovato in condizioni pessime, ma è stato salvato. "Volevo vederlo morire", ha confessato ai carabinieri di Soncino l'agricoltore, che adesso subirà un processo. I militari, che erano stati avvisati del ritrovamento da un rapporto della veterinaria Laura Gatti, nel quale si facevano presente le condizioni del cane, sono arrivati a lui anche grazie a una segnalazione anonima. Una volta trovato, l'uomo ha confessato tranquillamente il suo odio insensato per il cane, ma anche il suo amore per un altro cane. L'agricoltore ha maltrattato per settimane il cane corso, arrivando a torturarlo con la brace delle sigarette e poi a decidere che Bullo avrebbe dovuto morire di stenti. Così il cane si è ridotto pelle e ossa. Ma a quel punto una persona che non ha resistito a vedere il cane morire in quel modo atroce, ha preso coraggio e lo ha fatto scappare. Pooi, a Soncino, Bullo è stato trovato e portato nelle Clinica veterinaria di Crema, dove i veterinari sono riusciti a salvarlo. Oggi Bullo, a un mese dal ritrovamento, ha messo su una decina di chili e sta bene. Per il suo aguzzino ci sarà un processo che lo metterà di fronte alle sue responsabilità.

Nelle foto, Bulla al ritrovamento e oggi